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L'inizio dell'estate: come festeggiavano i Celti


I Celti non erano soliti tirarsi indietro di fronte alle feste!

Interamente legato alla natura e alle stagioni, l'anno celtico è costellato da otto feste, ciascuna delle quali segnava il trascorrere dell'anno.

La cultura celtica è associata agli antichi popoli che abitavano alcune parti dell'Europa occidentale e costituivano geograficamente il gruppo più numeroso dell'Europa antica . La cultura era caratterizzata dalla sua aristocrazia guerriera, dal tribalismo e dai suoi abilissimi artigiani, noti soprattutto per la loro elaborata arte. Quest'arte includeva la famosa lavorazione dei metalli e forme spesso stilizzate come i vari nodi celtici.

Sculture in pietra neolitiche a Newgrange
Sculture in pietra neolitiche a Newgrange

I Celti erano un insieme di tribù e comunità distinte che condividevano caratteristiche culturali e linguistiche simili e questi momenti erano un'occasione di celebrazione e gioia collettiva.

Samhain (simile all'odierno Halloween e traducibile come "fine dell'estate") era seguito dal solstizio d'inverno, Imbolc (giorno di Santa Brigida), dall'equinozio di primavera, per poi passare a Bealtaine (maggio e inizio dell'estate) e alle grandi celebrazioni del solstizio d'estate, Lughnasa (raccolto), prima che la luce iniziasse di nuovo a calare e giungesse il momento dell'equinozio d'autunno.

Mentre il pianeta ruotava attorno al sole, Madre Natura era sempre in primo piano e i Celti avevano consapevolezza e vicinanza alla terra, comprendendo l'interconnessione, le stagioni e i cicli di nascita, morte e rinascita in natura. Onoravano ogni punto con cerimonie e rituali.

Come festeggiavano l'estate i Celti?

A partire dal solstizio d'estate, il 21 giugno, si diceva che l'arrivo della luce allontanasse gli spiriti maligni. Si diceva che il calore del sole scacciasse l'oscurità e aprisse la strada alla ricchezza e all'abbondanza. Il raccolto e la fertilità venivano celebrati con l'accensione di falò e saltando attraverso cerchi di fuoco, che si diceva portassero fortuna. I banchetti, come in tutte le celebrazioni celtiche, erano parte integrante dell'occasione, insieme a tante danze.

"Sole fermo" è la traduzione della parola solstizio o "grianstad" in lingua irlandese. Si pensava che questo fosse un periodo particolarmente magico e mistico, con racconti sul fuoco che narrava del mondo capovolto o del sole che si fermava. Proprio di fronte al solstizio d'inverno, il solstizio d'estate rappresenta il culmine dell'ascesa del sole alla massima luminosità. I Celti credevano che questo fosse un momento per onorare la loro Dea, che aveva molti nomi a seconda della regione in cui viveva. In Irlanda era Etain.

Lough Gur, contea di Limerick
Lough Gur, contea di Limerick

Il Lough Gur, nella contea di Limerick, con i suoi cerchi di pietre, fortezze ad anello e tombe megalitiche, è un monumento che richiama spesso visitatori per il solstizio d'estate. La prima pagina del quotidiano locale, il Limerick Leader, descrisse "l'alba del solstizio d'estate" e una scena straordinaria come "il famoso raggio di sole che filtrava direttamente attraverso un'apertura nel grande cerchio di pietre del Lough Gur".

Riti, feste, sole e fuoco: questa celebre festa è centrale nella tradizione celtica irlandese e rimarrà sempre un momento importante del calendario.