Blog Categories
Blog CategoriesBealtaine - Il mese di maggio - Fiabe e folklore irlandesi

Arriva l'estate!
Luce, crescita, fertilità: cosa c'è che non va nell'inizio della stagione estiva?
Bealtaine, che significa "fuoco luminoso", è la parola irlandese per indicare l'inizio dell'estate e si celebra tradizionalmente il 1° maggio. Il passaggio dall'oscurità dell'inverno alla luce dell'estate era segnato da fuochi, fiori e fertilità.
I Celti credevano che tra il tramonto e l'alba ci fosse una "sottile" finestra temporale in cui gli spiriti erano più attivi e magici e che i festeggiamenti iniziassero proprio quando calava la luce la notte prima del Primo Maggio.
In passato, questo periodo felice era caratterizzato da falò, banchetti e rituali; la parola Bealtaine deriva dal dio celtico "Bel" (che significa "brillante" o "splendente") e dalla parola irlandese "teine" (che significa "fuoco"), da cui "fuoco luminoso".
Cadente più o meno a metà strada tra l'equinozio di primavera e il solstizio d'estate, Bealtaine era un periodo di enorme importanza nel calendario celtico. Mentre molte delle sue tradizioni sono ormai scomparse, alcune stanno ora riemergendo in varie forme in Irlanda, Scozia e Isola di Man.
I falò erano un elemento centrale delle celebrazioni di Bealtaine, a sottolineare il calore e la potenza del sole. La gente si riuniva attorno al fuoco per ballare, cantare e banchettare.
Bealtaine è spesso associata alla collina di Uisneach (Cnoc Uisneach) nella contea di Westmeath. Secondo gli archeologi, sulla collina si trovano ampi strati di carbone e tracce di enormi incendi. Nelle giornate limpide, si dice che dalla cima si possano vedere fino a 20 contee.
L'accensione del fuoco di Bealtaine sulla collina di Uisneach è una tradizione che si perpetua ancora oggi.
Anche banchetti, balli e rituali per celebrare l'estate e la buona sorte erano parte integrante delle celebrazioni. I fiori di maggio venivano raccolti la sera prima del Primo Maggio. Spesso erano i bambini a raccoglierli, raccogliendo ghirlande di fiori. A volte, questi fiori venivano uniti per creare mazzi o corone che venivano poi indossati durante i festeggiamenti.
Si credeva che intorno ai falò venissero condotti bovini e bestiame tra danze, canti e inni, per prevenire i danni e portare fortuna.
Un'altra grande tradizione era quella di lasciare doni alle fate. Bealtaine è un'occasione in cui si dice che l'"altro mondo" sia al massimo della sua attività ed era il momento di lasciare un dono come latte, miele, burro o whisky.
In alcune parti d'Irlanda la tradizione del "May Bush" continua, con cespugli decorati con pezzi di stoffa o fiori selvatici. Il cespuglio era spesso di biancospino e le decorazioni potevano includere di tutto, dai nastri ai festoni di stoffa, fino alle decorazioni natalizie.
"Lunga vita, una bella moglie e una candela per il cespuglio di maggio", era la frase che i bambini di Dublino recitavano mentre andavano in giro a raccogliere contributi per i festeggiamenti del Primo Maggio, per poi ricevere soldi o dolci.
I fiori gialli erano un tema ricorrente e sono ancora molto popolari in questo periodo dell'anno, ma, a differenza del passato, all'interno delle case, in vasi. Primule, calendule, ranuncoli e ginestre venivano sparsi all'esterno delle case, sulle soglie delle porte e sui davanzali. Si diceva che portassero fortuna alla casa e offrissero protezione. Si credeva che le "fate cattive" non entrassero in casa a causa del dolce profumo dei fiori.
Si diceva che l'acqua del Mayflower, prelevata dal pozzo il giorno di maggio, offrisse una protezione e cure davvero speciali. Si credeva che quest'acqua e la rugiada mattutina di maggio facessero bene alla pelle e le persone si lavavano il viso con essa e lo lasciavano asciugare al sole.
E, come sempre, in perfetto stile irlandese, il meteo entra sempre in gioco nelle tradizioni e nelle conversazioni. "Ne're cast a clout 'til May is out" è ancora un detto comune, a significare che, anche se l'inizio dell'estate è stato annunciato, il meteo in Irlanda non è ancora qualcosa su cui fare affidamento!